Sono davanti a "Che tempo che fa", forse l'unica trasmissione che seguo assiduamente alla televisione a parte qualche documentario o "Report" alla domenica sera se riesco a non crollare.
LORO sanno che non dovrebbero disturbarmi, in realta' vengono a giocare sempre in quei due metri quadri che stanno tra me e la tv.
"Lasciatemi ascoltare kakkio!" Butta male, meglio stare buoni, si accucciano sul divano e si trovano qualcosa da fare. Lo so: sono terribile.
Stamattina ho comprato il Corriere della Sera come quasi ogni domenica, il quotidiano a mio papa' e l'inserto a me. "La Lettura" e' un modo per sguazzare nella cultura per me, articoli che mi arrivano sempre pur essendo mai banali. E' un contenitore di idee come tanti altri, non so come e se sia politicamente schierato considerando che e' un inserto di un quotidiano. Lo vaglio in base al mio credo e lo trovo abbastanza rispettoso delle mie idee.
A questo proposito non so se ogni volta che acquisto un giornale o ascolto un programma tv o mi sintonizzo su una stazione radio o leggo un saggio e' conveniente per me sapere "da che parte sta". Quando non mi sento a mio agio, non mi piace di solito pianto tutto e passo ad altro. Anche con i libri e' cosi' non riesco a farne a meno, e' proprio istintivo, ogni tanto succede. E' quasi una sensazione fisica di difesa che io assecondo senza sentirmi piu' ignorante di chi insiste.
C'e' sempre una graphic novel in ogni numero di La Lettura affidata di volta in volta ad un autore diverso. Oggi il fumetto racconta la storia di un bambino che per passione e cromosomi diventa insegnante. Precario.
L'epilogo e' molto carino perche' semplice e fresco.
Lo vorrei dedicare a tutti quegli insegnanti che hanno popolato e popolano la mia vita e quella dei nostri figli.
A quelli che hanno preso la loro professione come una missione perche' ci hanno fatto e ci fanno tanto del bene.
Ma anche a quelli per cui insegnare e' come andare a far fare la pipi' al cane la sera tardi: che cce tocca fa pe' campa'...perche' ci hanno fatto e ci fanno tanto del male.
Poi andiamo a passare la giornata dai nonni e mio papa' si legge con calma il suo giornale, allora i bambini usano il quotidiano di ieri e lo leggono a modo loro. Con l'aiuto di L. mentre io schiaccio un pisolino (Oh my God!!!).
LORO sanno che non dovrebbero disturbarmi, in realta' vengono a giocare sempre in quei due metri quadri che stanno tra me e la tv.
"Lasciatemi ascoltare kakkio!" Butta male, meglio stare buoni, si accucciano sul divano e si trovano qualcosa da fare. Lo so: sono terribile.
Stamattina ho comprato il Corriere della Sera come quasi ogni domenica, il quotidiano a mio papa' e l'inserto a me. "La Lettura" e' un modo per sguazzare nella cultura per me, articoli che mi arrivano sempre pur essendo mai banali. E' un contenitore di idee come tanti altri, non so come e se sia politicamente schierato considerando che e' un inserto di un quotidiano. Lo vaglio in base al mio credo e lo trovo abbastanza rispettoso delle mie idee.
A questo proposito non so se ogni volta che acquisto un giornale o ascolto un programma tv o mi sintonizzo su una stazione radio o leggo un saggio e' conveniente per me sapere "da che parte sta". Quando non mi sento a mio agio, non mi piace di solito pianto tutto e passo ad altro. Anche con i libri e' cosi' non riesco a farne a meno, e' proprio istintivo, ogni tanto succede. E' quasi una sensazione fisica di difesa che io assecondo senza sentirmi piu' ignorante di chi insiste.
C'e' sempre una graphic novel in ogni numero di La Lettura affidata di volta in volta ad un autore diverso. Oggi il fumetto racconta la storia di un bambino che per passione e cromosomi diventa insegnante. Precario.
L'epilogo e' molto carino perche' semplice e fresco.
Lo vorrei dedicare a tutti quegli insegnanti che hanno popolato e popolano la mia vita e quella dei nostri figli.
A quelli che hanno preso la loro professione come una missione perche' ci hanno fatto e ci fanno tanto del bene.
Ma anche a quelli per cui insegnare e' come andare a far fare la pipi' al cane la sera tardi: che cce tocca fa pe' campa'...perche' ci hanno fatto e ci fanno tanto del male.
graphic novel by Giuseppe Galeani e Paola Cannatella |
Poi andiamo a passare la giornata dai nonni e mio papa' si legge con calma il suo giornale, allora i bambini usano il quotidiano di ieri e lo leggono a modo loro. Con l'aiuto di L. mentre io schiaccio un pisolino (Oh my God!!!).
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