da un'idea di "Era un anno a casa" un blog tutto ... da leggere!!!

martedì 13 agosto 2013

ZAMZAMZAM!


Questa cosa mi ha attraversato il cervello come un fulmine: STACCO TUTTO!
zamzamzam!
E senza pensarci troppo (che senno` ci ri-penso) lo faccio: vado in modalita` "slow" cominciando la giornata con la spesa fatta col carrello (ma che idee mi vengono certe volte dico io....).
Mi assentero` dal web fino alla fine di agosto. Questo vuol dire niente condivisioni, niente post, niente foto, niente instagram perche` non mi connettero` piu` fino alla data stabilita.
Il mio cervello lavora troppo e troppo velocemente e quindi mi rimettero` a sferruzzare e a panificare lasciando fluire tutti i pensieri e a leggere per ricatturare quelli buoni.
Un saluto affettuoso a tutti tutti tutti.
Scake

venerdì 9 agosto 2013

Scake (41 anni) recensisce "Hannah e le altre" di Nadia Fusini



"Hannah e le altre"
Nadia Fusini
Einaudi
Mi sono appassionata a questo libro in maniera del tutto travolgente, ma soprattutto inaspettata.
Inaspettata perché non sono un'accanita lettrice di testi di saggistica, né di filosofia, né di poesia.
Mi interessano si` la letteratura e le biografie (ed in effetti è stata questa la molla che ha fatto scattare la voglia di affrontare questa lettura), ma mai avrei pensato di volgere tanta attenzione ad un opera di tale portata.

Tutto e' iniziato con un trasmissione radiofonica che seguo spesso, che si chiama Fahrenheit e che e` in onda dal lunedì al venerdì su radiotre alle 15.00.
La conduttrice un giorno ospita in studio Nadia Fusini ed io, che nel frattempo ero in macchina ad attendere l'apertura della scuola materna per andare a prendere mia figlia, mi metto ad ascoltare con interesse il dialogo fra le due perché si sta parlando di Virginia Woolf e anche di Simone Weil.
Scopro che Nadia Fusini ha scritto su molte donne letterate perche` le ha messe al centro dei suoi studi, è traduttrice dall'inglese di parecchie opere classiche ed ha occupato prestigiose cattedre. Al momento insegna nell'Istituto Italiano di Scienze Umane.

Ho nutrito nei confronti di Virginia Woolf sentimenti contrastanti: una sincera ammirazione per la sua mente feconda, un'altrettanta sincera compassione per la sua malattia, ma anche una particolare antipatia per via di certi suoi atteggiamenti snob nei confronti di altri scrittori del suo tempo.
Ho letto "Al faro" proprio nella traduzione della Fusini (come ho scoperto a posteriori!) e stralci del suo "Diario", ho vissuto con intensita` la visione di "The Hours" di Daldry e Cunningham, l'ho spiata nei suoi atteggiamenti piu` casalinghi attraverso gli occhi di diversi autori contemporanei: "D'armonia risuona e di follia" di Eugenio Borgna, "La scrittrice abita qui" di Sandra Petrignani, me ne sono andata a passeggiare da sola a Bloomsbury, in silenzio e senza fretta, sbirciando tra le finestre, le porte, immaginando il giro di letterati che frequentava quel quartiere, respirando quell'aria cosi` pacifica ed elegante che fluttua in quell'angolo di Londra.


Bloomsbury - London , Aprile 2013