da un'idea di "Era un anno a casa" un blog tutto ... da leggere!!!

lunedì 11 novembre 2013

Poesie d'autunno

 

I nostri figli a scuola stanno imparando le poesie a memoria.

Quando ero una bambina come loro la cosa mi terrorizzava.
Questo perche` soffrivo di ansia da prestazione (un problema che mi affliggeva costantemente anche durante gli anni di conservatorio) e cioe` sapevo che poi avrei dovuto recitarla a memoria davanti a tutti. Non ho mai amato esibirmi.
Ma questi nostri bambini non mi assomigliano affatto: imparano con facilita` e sono contentissimi di recitare le poesie con espressivita` e soprattutto di sapersele ricordare.

Oggi e` la Festa di San Martino e G. ha imparato l'omonima poesia di Carducci.
Non e` stato semplicissimo pur essendo in quinta elementare: il linguaggio in cui si esprime e` lontano anni luce da quello odierno, ma e` stata una sfida che G. ha raccolto con spirito combattivo e ambizioso.

Acoltandolo recitare "San Martino" mi sono goduta appieno questa poesia forse per la prima volta.

E` cosi` ingiusto che per la maggior parte delle persone il momento per imparare a memoria le poesie rimanga quello dell'infanza, in fondo e` anche quello in cui non le si puo` apprezzare!
Sara` sicuramente un problema di memoria, quella dei bambini e` portentosa e man mano che gli anni passano se non la si tiene in allenamento va riducendosi.
Comunque la maestra di G. ha dedicato una lezione intera alla parafrasi di quest'opera, ma sono sicura che tra i due chi se l'e` gustata di piu` sono stata io, certamente anche perche` era mio figlio a recitarla!




E. invece ha imparato a memoria una bellissima poesia di Marino Moretti che si chiama "Natura Autunnale" e nel recitarla si e` divertito all'idea che il fungo sia un fiore ad ombrello



Le poesie autunnali sono moltissime, la stagione e` troppo sgargiante per passare inosservata, su Instagram i ritratti della natura impazzano.
L'autunno E` poesia. E i bambini memorizzano, memorizzano, memorizzano...

 

 

mercoledì 23 ottobre 2013

COSA e (soprattutto) COME sto leggendo?

letture culinarie
Quest'estate ho letto molto. In genere leggo molto anche durante le altre stagioni, ma in estate le ore che durante l'anno dedico ai compiti dei bambini me le metto da parte per la lettura.

E ho letto tantissime cose: alcune molto belle.

E ho li` ancora progetti di lettura da realizzare: libri prenotati in biblioteca, libri in preview sul kindle (e` danneggiato porca miseria), libri prestati, libri consigliati nel carrello, libri solo nella mia testa.

Una volta leggevo tutto un libro da cima a fondo e non ne iniziavo mai uno nuovo senza aver finito il primo. Era un mio personale metodo che poteva risultare frustrante, ma il piu` delle volte mi permetteva di rimanere concentrata sull'opera.
Da qualche anno in qua` invece sul comodino (veramente non e` un comodino, ma una mensola sopra la testiera del letto) stazionano moltissimi libri corredati di segnalibro. E` una personale foresta da cui attingere a seconda del mood del momento.
La considero una coccola, anche un po' un piccolo lusso a dire la verita`. Sento che quei libri sono amici benevoli e avranno il tocco giusto per accompagnarmi nel rituale dell'addormentamento.

NB Ho in preview nel kindle un libro condiviso su Instagram e di cui mi ha catturato l'immagine(eh...son fatta cosi'...) e proprio oggi ho scoperto che uscira` nella traduzione italiana di Stassi per Sellerio: "Curarsi con i libri".
Inutile aggiungere che lo acquistero'.

martedì 17 settembre 2013

Eccomi di nuovo su Zebuk! Scake recensisce "Cuore di bestia" di Noelle Revaz

Eccomi di nuovo su Zebuk!
OGNI VOLTA IL CUORE MI BATTE FORTE
MANCO MI AVESSERO PUBBLICATO UN LIBRO TUTTO MIO!!!
E` l'effetto che mi fa potermi esprimere a largo raggio, credo.
Comunque ho letto questo libro incredibile
e la mia recensione si puo` leggere
 
 oppure qui di seguito.

Buona lettura!

 
 

martedì 10 settembre 2013

Ho letto un libro brutto...ma brutto brutto eh? Scake recensisce "Io che amo solo te" di Luca Bianchini

Prima di tutto ci tengo a precisare con la massima serieta` che non amo per niente farmi nemici ne` apparire spietata a tutti i costi.

Ma quando e` troppo e` troppo!



L'autore e la casa editrice Mondadori hanno pubblicizzato questo romanzo con ogni mezzo (giustamente dico io, uno lavora e poi vende il suo prodotto no?): regalandolo agli ascoltatori della trasmissione "Colazione da Tiffany" come premio per la migliore risposta, attraverso riviste, interviste e perfino in cima ai monti durante almeno una delle serate-evento letterarie che i piccoli comuni organizzano per i numerosi turisti durante l'estate.
Una di quelle operazioni commerciali che si metteno normalmente in piedi per autori affermati.

Ma questa storia e` davvero piccola piccola e scritta male male. Non si merita per niente tutto il glamour che l'ha preceduta e accompagnata e non so perche` abbia fatto tanto successo. O forse si.

Luca Bianchini alla radio (birignao insopportabile a parte) e` cordiale e gentile, da' il benvenuto al pubblico la mattina presto con dedizione e solarita`.
Pero` dico io: MA PERCHE` TI SEI MESSO A SCRIVERE???????
E soprattutto quanto avevi in Italiano alle superiori?
Perche` il componimento non e` degno di un tema di terza media: una storia di una banalita` sconvolgente (della levatura di "Uomini e Donne" della de Filippi), perfettamente prevedibile dall'inizio alla fine, piattissima, dove i sentimenti piu` viscerali stanno a galla con i braccioli perche' non essendo abituati alla profondita` rischiano grosso (magari avessero rischiato un pelo di piu`) e per terminare con i pregi e` scritto in un'italiano che Devoto Oli si sara` rivoltato nella tomba 200 volte mentre il dizionario dei Sinonimi e Contrari ancora grida vendetta.

martedì 13 agosto 2013

ZAMZAMZAM!


Questa cosa mi ha attraversato il cervello come un fulmine: STACCO TUTTO!
zamzamzam!
E senza pensarci troppo (che senno` ci ri-penso) lo faccio: vado in modalita` "slow" cominciando la giornata con la spesa fatta col carrello (ma che idee mi vengono certe volte dico io....).
Mi assentero` dal web fino alla fine di agosto. Questo vuol dire niente condivisioni, niente post, niente foto, niente instagram perche` non mi connettero` piu` fino alla data stabilita.
Il mio cervello lavora troppo e troppo velocemente e quindi mi rimettero` a sferruzzare e a panificare lasciando fluire tutti i pensieri e a leggere per ricatturare quelli buoni.
Un saluto affettuoso a tutti tutti tutti.
Scake

venerdì 9 agosto 2013

Scake (41 anni) recensisce "Hannah e le altre" di Nadia Fusini



"Hannah e le altre"
Nadia Fusini
Einaudi
Mi sono appassionata a questo libro in maniera del tutto travolgente, ma soprattutto inaspettata.
Inaspettata perché non sono un'accanita lettrice di testi di saggistica, né di filosofia, né di poesia.
Mi interessano si` la letteratura e le biografie (ed in effetti è stata questa la molla che ha fatto scattare la voglia di affrontare questa lettura), ma mai avrei pensato di volgere tanta attenzione ad un opera di tale portata.

Tutto e' iniziato con un trasmissione radiofonica che seguo spesso, che si chiama Fahrenheit e che e` in onda dal lunedì al venerdì su radiotre alle 15.00.
La conduttrice un giorno ospita in studio Nadia Fusini ed io, che nel frattempo ero in macchina ad attendere l'apertura della scuola materna per andare a prendere mia figlia, mi metto ad ascoltare con interesse il dialogo fra le due perché si sta parlando di Virginia Woolf e anche di Simone Weil.
Scopro che Nadia Fusini ha scritto su molte donne letterate perche` le ha messe al centro dei suoi studi, è traduttrice dall'inglese di parecchie opere classiche ed ha occupato prestigiose cattedre. Al momento insegna nell'Istituto Italiano di Scienze Umane.

Ho nutrito nei confronti di Virginia Woolf sentimenti contrastanti: una sincera ammirazione per la sua mente feconda, un'altrettanta sincera compassione per la sua malattia, ma anche una particolare antipatia per via di certi suoi atteggiamenti snob nei confronti di altri scrittori del suo tempo.
Ho letto "Al faro" proprio nella traduzione della Fusini (come ho scoperto a posteriori!) e stralci del suo "Diario", ho vissuto con intensita` la visione di "The Hours" di Daldry e Cunningham, l'ho spiata nei suoi atteggiamenti piu` casalinghi attraverso gli occhi di diversi autori contemporanei: "D'armonia risuona e di follia" di Eugenio Borgna, "La scrittrice abita qui" di Sandra Petrignani, me ne sono andata a passeggiare da sola a Bloomsbury, in silenzio e senza fretta, sbirciando tra le finestre, le porte, immaginando il giro di letterati che frequentava quel quartiere, respirando quell'aria cosi` pacifica ed elegante che fluttua in quell'angolo di Londra.


Bloomsbury - London , Aprile 2013

martedì 30 luglio 2013

Cookbooks: rustic fruit desserts



 

Parlare di questo libro significa immediatamente deglutire l'acquolina che ti si forma in bocca:
questo e` un libro da "gustare".

Mi piace tutto: il formato, la copertina, le fotografie incluse, la premessa e le ricette.
Come dice il nome e` un ricettario di dolci rustici alla frutta, ma i dolci di una volta, quelli senza glasse, fiocchetti e decorazioni. A quelli uno dei due autori ha dedicato un altro libro che ancora non ho, ma AVRO` PRESTO perche` a me piacciono anche quelli! Eccolo qui sotto:

ecco l'altro libro

Invece Rustic Fruit Desserts presenta dei dolci che richiedono mani disposte a stare "molto in pasta" e che si possono realizzare tutto l'anno usando frutta disponibile al momento sul mercato.
Il libro infatti e' diviso in quattro sezioni che corrispondono alle quattro stagioni e ognuna di queste si apre con la descrizione di cio` che si puo` trovare sui banchi del fruttivendolo in quel periodo dell'anno (e se si e` piu` fortunati nel bosco dietro casa!).

Julie Richardson e Cory Schreiber sono due americani che vivono in Oregon: Cory attualmente lavora per il dipartimento dell'Agricoltura dell'Oregon, mentre Julie conduce una panetteria deliziosa a Portland.
L'amore per la natura, il rispetto dei suoi ritmi e la passione per il buon cibo hanno portato questi due autori ad incontrarsi per condividere ricette di dolci che valorizzino al massino cio` che la terra produce in ogni stagione dell'anno. E da questo incontro e` nato questo ricettario delizioso e appunto ...mouthwathering!

giovedì 25 luglio 2013

Zebuk e "La Casa Bianca" di Herman Bang

Eccomi qui dopo tanto tempo con una bella novita` (almeno per me):

sono estremamente lieta di annunciarvi che su Zebuk e` uscita una mia recensione su l'opera di Herma Bang "La casa Bianca" edita da Iperborea.

Sono tanto contenta della fiducia accordatami e vi auguro buona lettura.

Il link che dovete seguire e` il seguente

http://zebuk.it/2013/07/la-casa-bianca-herman-bang/

ed il dolce da scoprire e` qui.

Buona lettura e ... buon appetito!!!!!





Sponge Cake da farcire






Tenete conto che a me piace come la vedete nelle foto sopra: alta e un po' storta, imperfetta diciamo! Per questo motivo ho cotto la sponge in uno stampo da plum cake, poi l'ho divisa in due parti e ho tagliato per lo spessore ogni parte in altre due. Ho ottenuto cosi` quattro strati.
Se raddoppiate le dosi e la cuocete in uno stampo classico avrete una torta rotonda a tre strati.

Sponge Cake con fragole e panna
per la sponge:
3 uova a temp.amb.
90g di zucchero
60g di farina 00
un cu di essenza di vaniglia
un pizzico di sale
per la farcia:
3 Cu di limoncello (o altro liquore dolce)
300g di panna freschissima da montare
un Cu di zucchero semolato
un cestino di fragoloni maturi e dolci

Montate le uova con lo zucchero, il sale e la vaniglia a lungo fino ad ottenere una spuma bianca e sofficissima. Incoporate la farina setacciata a poco a poco con una spatola senza smontare il composto di uova. Mettete nello stampo imburrato ed infarinato a 180 gradi per 30 minuti. Sfornate e quando e` freddo staccate passando un coltello sul bordo interno dello stampo.
Montate la panna con lo zucchero e riducete a rondelle le fragole tenendone alcune intere per la decorazione in superficie.
Tagliate a vostro piacimento la sponge ormai fredda in piu` strati, bagnateli con il liquore diluito con un po' di acqua, spalmateli con la panna montata e guarniteli con le fragole a rondelle. Sovrapponeteli uno sull'altro e dopo aver allestito la torta spalmatela tutta di panna e completate con i fragoloni a testa in giu`.

La Sponge Cake in questa versione, che come dice Ste* e` la piu` antica, e` decisamente piu` leggera del nostro Pan di Spagna: meno zucchero e meno farina. Molto ariosa dopo la cottura, asciutta e quindi secondo me proprio da farcire. Ne esiste un secondo tipo, con l'impasto detto Savoy, che e` piu` consistente e conservabile e si prepara incorporando gli albumi montati a meringa al composto di uova e zucchero e comunque variano anche gli ingredienti (appare del burro e del cremor tartaro, un po' piu` di zucchero e farina).

*Stefano Arturi gastronomade per passione e chef  qui il suo blog

giovedì 30 maggio 2013

:: I Dinosauri nell'Economia della Lingua Inglese ::



Arthur
Avevo un post pronto sulla golosita` delle lettrici e dei lettori, ma lo tengo in caldo per riportare cio` che ho letto oggi.
E cio` che ho visto.
E cio` che ho vissuto.
Insomma tutta la mia giornata ad alto tasso "cult"!


Oggi noi stiamo leggendo "THE DINO-BESTIARY".

Innanzitutto premetto che la scuola elementare che i miei figli frequentano ha nel programma delle ore di CLIL (“Content and Language Integrated Learning”) in lingua inglese e tedesco. Il teacher che insegna inglese in particolare si chiama Filippo. Filippo e` un ragazzo giovane, simpatico ed entusiasta della sua professione. L'impronta che ha dato al suo programma di insegnamento della lingua inglese e` originale, innovativo e soprattutto efficace: stimola i bambini a vivere la lingua usandola come se fossero studenti di una scuola anglosassone. Affronta in inglese la musica (insegnando loro le canzoni dei Beatles sua grande passione), l'educazione motoria e anche le scienze.

Quest'anno il teacher si e` lanciato in quello che ha definito un progetto incosciente: far realizzare ai bambini con l'aiuto di un'artista una scultura in cartapesta e precisamente un cucciolo di T-REX in dimensioni reali!

domenica 28 aprile 2013

Sono una lettrice golosa: vacanze e scones.

Testo Narrativo di E.M.
+
Dried Fruit Scones
 
Siamo appena tornati da un viaggio: io, mio marito e le due figlie grandi a Londra, i tre piccoli a Venezia.
Ognuno ha vissuto questa vacanza a modo suo portando a casa moltissimi ricordi.
I miei come al solito sono principalmente legati a gusto e olfatto: il cibo del luogo che visito e` per me strettamente connesso con la sua conoscenza, non posso prescindere da frequenti visite a farmer markets, supermercati, bottegucce. Ficco il naso in ogni cosa che non conosco e mi godo il ritrovamento di profumi e sapori noti come fossero parenti lontani da lungo tempo e ora di nuovo con me.
 
 
 
Mio figlio E. (7 anni) stamattina ha scritto un piccolo tema sul suo soggiorno appena trascorso.
Gli sono stata accanto durante la composizione ad ascoltare le rotelline del suo cervello muoversi.
Me lo sono goduto tutto.

lunedì 8 aprile 2013

Sono una psico-lettrice golosa

Ho appena finito di leccarmi le dita e adesso posso scrivere (eheheheheh..)
Il connubio di oggi e` questo:
Tiramisu` leggero
+
"D'armonia risuona e di follia"
di Eugenio Borgna - Feltrinelli
(ed un assaggio di Allevi)


Il tiramisu` e` gia` finito, il libro e` ancora in lettura.
La scelta del dolce per accompagnare questa lettura nasce direttamente da cio` di cui il libro tratta: il dolore generato dalla malinconia e dalla malattia psichiatrica come fonte di poesia.
E` un argomento molto delicato e molto intenso.

Perche` una come me si va a leggere certi libri vi chiederete?

Cominciamo da Adamo ed Eva.

mercoledì 27 marzo 2013

Scake(41 anni) recensisce "Racconti londinesi" di Doris Lessing


 
 

Questo libro non e` un nuovo acquisto. Lo comprai un mondo di anni fa, prima di sposarmi, sicuramente studentessa universitaria.
Mi aveva attratto di questa autrice che abbia vissuto in molti posti diversi.

In effetti sembra che io ogni tanto preferisca autori che hanno girato il mondo: li leggo quando ho bisogno di un respiro piu` ampio, un confine allargato, quando sogno di fare casa altrove.

Il fatto e` che  ho la prospettiva di un terzo viaggio a Londra fra meno di un mese.
E allora ho ripescato dalla mia libreria questi racconti.
Mi preparo a riassaporare la freschezza e la crudita` della grande citta`, ad inalare il puzzo e i profumi dell'umanita` cosi` varia che abita Londra.
Ricordo quando ci andai la prima volta con il passeggino e una piccola bimba di 6 mesi sepolta sotto strati di indumenti, per proteggerla dall'aria tagliente autunnale.
La piu` lunga sequenza di belle giornate inanellate una dietro l'altra nella storia dell'autuno londinese: 10 giorni di sole. E freddo pungente.
 

lunedì 18 marzo 2013

M. (12 anni) recensisce "Quando Hitler rubo` il coniglio rosa"

 
 
Quando Hitler rubo` il coniglio rosa
di Judith Kerr
 
 
Questo racconto parla di una famiglia ebrea benestante, tedesca di Berlino braccata dai nazisti: due fratelli che ritengono questo fatto interessante, un padre giornalista e scrittore e una madre molto protettiva.
Come ogni storia di questo genere potrebbe sembrare solo un racconto triste, ma leggendo il libro si scopre invece che non lo e`, anzi, grazie ad Anna la bambina di 9 anni e protagonista, si capisce che la persecuzione degli ebrei  e` sicuramente dolore, ma anche un' opportunita` per stare insieme ed aiutarsi.
Questo libro mi e` piaciuto molto perche` pochi giorni prima avevo visto il film “Il bambino con il pigiama a righe” che finisce in maniera tragica, mentre la storia narrata in questo romanzo lascia intuire un lieto fine. E quindi sapere che qualcuno sia riuscito a salvarsi per me e` un sollievo.
 
Quando leggo storie che riguardano la persecuzione degli ebrei penso sempre a cosa puo` scatenare una persona sola.
 
Il motivo per cui e` stato scelto questo titolo credo sia in riferimento al coniglio di pezza della protagonista che gli viene portato via dai nazisti durante una perquisizione.
 



 

lunedì 4 marzo 2013

Dash-Role-Swinish: un secondo racconto breve.



“Qui se non mi sbrigo il porridge si attacchera` tutto al paiolo… a meno che il fuoco non si spenga, il che sarebbe ancora peggio..Acqua, ancora acqua, sempre acqua, che tempo schifoso…”
Milly ciabatta rapidamente verso il focolare con un fascio di rami sotto il braccio e sbuffa cercando di soffiarsi via le ciocche di capelli umidi dalla faccia, mentre mescola il contenuto del pentolone appeso alla canna fumaria. Accaldata e sudata nonostante nuvolette di vapore escano dalla sua bocca soffiante..
Piove e fa freddo ed il freddo entra ovunque e non ci si puo` riparare se non muovendosi, producendo calore da se` “Ma le vossignorie sentiranno freddo in ogni caso perche` non possono faticare come me! Le loro occupazioni sono troppo gravose eppure dedicandosi a lavori impegnativi non hanno mai imperlata la fronte di sudore…ed io invece sono qui tutta bagnata e questo corsetto mi soffoca” Milly si slaccia la camicia e riattizza il fuoco.
Oggi c’e` grande agitazione in casa e la padrona ha gia` iniziato a dare ordini di importanti preparativi “E dio solo sa quanto c’e’ gia` da fare qui senza le sue idee strampalate! C’e la stalla da controllare e quel disgraziato del fattore lorda tutto il pavimento con le sue scarpe luride di sterco di maiale! Oh quanto vorrei che la stalla fosse piu` lontana dalla cucina invece che qui accanto, sara` anche comoda per il latte, ma io son sempre qui a pulire…”
Dalla sala da pranzo si precipita Dorothy con un vassoio vuoto unto di grasso e cosparso di miele: i resti di una fumante pila di frittelle. ”Le signorine hanno appetito stamattina: si preparano per la novita`, hai sentito?” “No, io non so mai niente di quello che succede qui, non sono cose che competono la servitu`” ribatte acida Milly, ma Dorothy e` di buon umore perche` quando le signorine e la signora Bennet sono agitate e` sempre a causa di uomini e sono cosi` ridicole nelle loro risatine isteriche che ci si puo` far giornata a stare ad osservarle! “La fatica di rigovernare, cucinare, servire mi sembra quasi di non sentirla sai? I lavori sono piu` leggeri! Ma il meglio deve ancora venire Milly“ Dorothy si avvicina con aria cospiratoria, parla a voce bassa, riuscendo a stento a contenere una grande soddisfazione:”in giorni come questi ci si puo` azzardare ad indirizzare alle signorine perfino un’osservazione sarcastica , sono infatti talmente tutte rincitrullite al pensiero di trovare marito da non accorgersi di essere vittime di ironia e critica! Oh che spasso Milly! Che godimento estremo: il lusso di concedersi qualche commento acido, ripagandole di tutta la loro superbia e stupidita`!”.

Ne hanno ben d’onde i Bennett: nel podere accanto e` venuto a prendere dimora un ricco giovane londinese e la signora sta ringraziando ogni minuto la sua buona stella, riuscira` di certo a trovare marito ad una delle sue cinque figlie!
Milly da parte sua non condivide tutta questa eccitazione che anzi la disturba e la mette di cattivo umore.
In fondo al suo cuore sa che le signorine non sono davvero piu` intelligenti di lei ne` piu` di lei meritevoli di un buon partito. Se non fosse per la condizione di miseria dei suoi poveri genitori malati avrebbe potuto anche lei godere degli utili insegnamenti di una istitutrice: avrebbe imparato a scrivere e a leggere e perfino a dipingere o suonare il piano. “Quelle sciocche in realta` non hanno mai avuto intenzione di puntare sulla loro erudizione: fanno scorrere la lingua solo per dire cose alquanto disdicevoli per essere ragazze da marito!”
“Sarei ingiusta pero` se facessi di tutta l’erba un fascio: la signorina Elisabeth invero non assomiglia in tutto e per tutto alle sue sorelle, sembra fatta di un’altra pasta. L’altro giorno quasi distrattamente mi ha perfino ringraziato quando le ho porto la sottogonna e se proprio devo essere sincera la vedo leggere moltissimo, quasi in continuazione. “ “L’unica che sta mantenendo un contegno decoroso e` come al solito la signorina Elisabeth” riprende Dorothy come se la leggesse nei pensieri “anzi si prende gioco delle altre proprio come il signor Bennet. Dovresti vedere la signora Bennet Milly! Non approva affatto che Lizzy sia cosi` fredda e sprezzante nei confronti degli uomini! Non fa che ripeterle che non trovera` mai marito e morira` sola e abbandonata, il suo disinteresse per gli eventi mondani e` talmente evidente! Questa cosa irrita terribilmente i nervi di sua madre”
“La verita` e` che la vorrebbe meno intelligente…” sussurra Milly tra I denti.
Dalla sala da pranzo suona il campanello. Dorothy si avvicina al paiolo “E` pronto il porridge? Se non torno subito con qualcosa nel vassoio le signorine si alzeranno da tavola e non mangeranno piu` nulla, sono troppo agitate.”
Milly non risponde.
Il vapore dal paiolo le ha aperto tutti i pori della pelle ed ora ad occhi chiusi lascia che questo fluido ristoratore le massaggi le palpebre stanche. E` sveglia da prima che sorgesse il sole e non si e` ancora fermata un momento fin da allora.“Avrei bisogno di una colazione decente e di un bagno caldo, di un vestito pulito e una lunga pettinata". Sarebbe cosi` bello se il porridge si levasse in volo da solo e si versasse con grazia, come una colata fragrante sul vassoio, lasciandola a godersi questi attimi di pausa!
Ma Dorothy la sta scuotendo, l’ha afferrata per un braccio: “Cos’hai? Ti senti male? Perche` ti sei slacciata la camicia? Ti manca il respiro? Coraggio parla!”
Milly si rivolta arrabbiata:“Non ho niente! Sto benissimo e smettila di agitarti. Perdio Dorothy! Sei esattamente come quelle oche di la` in sala! E piantala con tutte queste scempiaggini sulle signorine e la signora Bennet! Sono qui per lavorare Dorothy non per farmi gli affari degli altri, non le conosci le regole della servitu`? Lasciami lavorare in pace e smettila di importunarmi con le tue chiacchiere da mercato!”.
Dorothy e` arretrata di qualche passo: e` offesa e non se lo aspettava. Lo sguardo freddo e` fisso su Milly che impiatta il porridge e lo cosparge con una dose abbondante di miele liquido e ambrato, quel miele di erica che tanto piace al signor Bennet. “Come osa parlare in questo modo con me questa sfacciata? I signori Bennet sono stati troppo magnanimi con i suoi genitori nel prenderla a servizio. Invidia Milly, sei solo invidiosa: lo sai bene che non ti tocchera` mai in sorte una cosa grande come quella che sta per capitare alle signorine.”
Dorothy piega la bocca in un sorriso maligno:"il bucato oggi tocca a te mia cara vero? Anche se piove e` martedi`: conosci le regole della servitu` no?".
Milly e` curva davanti al focolare.
Il suo vestito e` umido.
Piangere l'aiuterebbe a buttare fuori quella cosa amara che sente in fondo alla gola.
Ma il fattore e` tornato dalla stalla con le sue scarpe sporche, lasciando li` accanto il bidone del latte.
Non c’e’ tempo.
Bisogna pulire.


~


I romanzi di Jane Austen mi sono attorno. Ho tanti libri in lettura di genere completamente diverso, ma quando ho bisogno di qualcosa di rassicurante tiro fuori la raccolta rosa della Newton Compton e vado avanti con la lettura di uno dei suoi classici. Al momento sono su "Pride and Prejudice" gia` apprezzato ai tempi del liceo. Ho visto recentemente anche la trasposizione cinematografica del 2005 con Keyra Nightley e Matthew MacFadyen (lui mi e` piaciuto moltissimo) e l'altro giorno mi sono soffermata su un'intervista a P.D. James che parlava del suo ultimo lavoro dal titolo "Death comes to Pemberley" una specie di sequel di questo romanzo. Probabilmente non lo leggero` mai, ma l'atmosfera e` affascinante. Mi sono innamorata della scenografia del film e per quanto il tutto fosse ambientato nell'800 ho riconosciuto quell'aria, quell'erba, quella terra e il colore di quel cielo.
La Scozia mi ha stregato. E anche se le locations del film erano state scelte tra varie contee dell'Inghilterra (Berkshire, Derbyshire, Kent, Lincolnshire, Northamptonshire e Wiltshire) mi sono sentita trasportare nell'estate appena passata: la pioggia e l'acqua. Percio` quando ho usato un generatore di parole casuali in inglese selezionando come opzione quelle meno usuali e dal sapore antico sono uscite queste tre:
DASH precipitarsi, balzare
ROLE regola
SWINISH lurido, di maiale
Il collegamento e` arrivato come un fulmine.

E `stato davvero divertente.

lunedì 25 febbraio 2013

Scake recensisce "Molto forte, incredibilmente vicino" di J.S.Foer


Molto forte, incredibilmente vicino
Johnatan Safran Foer
ed. Guanda

Questa e` la narrazione di alcuni mesi della vita di Oskar.
E` la storia di una ricerca.
Oskar ha 11 anni e cammina per New York in cerca del proprietario di una chiave nascosta in una busta nel ripostiglio di suo padre.
Ma perche`?
Ha da poco perso il suo papa` nell'incidente delle torri gemelle dell'11 settembre 2001 ed e` convinto che questa ricerca lo condurra` a sapere qualcosa di piu` su suo padre e sulla sua morte.
Oskar non e` mai stato un bambino come gli altri: e` estremamente intelligente, sicuramente troppo intelligente e troppo originale per potersi integrare con i ragazzini della sua eta`. La sua passione sono le invenzioni e sogna di diventare il futuro assistente di molti personaggi famosi nel campo della ricerca scientifica a cui in effetti indirizza ripetute lettere di ammirazione e richiesta di assunzione. 
Da quando Thomas e` morto Oskar soffre di insonnia e passa le notti ad inventare continuamente cose nuove, tentando di anestetizzare il dolore, di non ricordare, di non soffrire. Il rapporto tra i due e` sempre stato speciale e speciale e` anche la famiglia da cui suo padre discende. Tutte le persone che ruotano attorno a Thomas sono figlie del dolore: lo e` Oskar che ha perduto suo padre tragicamente, lo e` sua madre, lo e` la nonna che e` stata lasciata dal marito mentre era incinta, lo e` il marito stesso (il nonno) che ha vissuto i bombardamenti della seconda guerra mondiale, lo e` l'uomo che usera` la chiave di Oskar, lo e` la sua ex moglie e lo sono anche tutte le persone che Oskar incontrera` lungo la sua ricerca. E le loro storie in questo libro camminano assieme: all'inizio viaggiano parallele, poi si sfiorano, ma alla fine si intrecceranno le une alle altre. Queste persone soffrono, ma molte di esse troveranno sollievo alla sofferenza incontrandosi e condividendo il dolore perche` si frammenti in pezzi piu` piccoli, sempre piu` piccoli.

(photo by NYpress)
E` un libro molto bello, commovente ed acuto. 
La scrittura di quest'autore e` particolare: onirica e surreale a volte, ma riesce a creare metafore perfette per vite sofferte e offre alle anime ferite una dimensione parallela  dove poter sopravvivere.
Il suo stile e` molto complesso e ricco, a volte come avevo gia` riscontrato in "Ogni cosa e` illuminata" Safran Foer si smarrisce un po' tra le sue parole, ma il risultato e` davvero affascinante e sorprendente, sempre. 
Mi e` rimasto appiccicato addosso per vari giorni, anche dopo averlo terminato, anche mentre seguivo altre storie ed altre letture, segno che mi ha colpito molto in profondita`. 
Trovo questo giovane autore davvero geniale. 


::NOTA BENE::
Avevo annunciato qui che dovevo leggere questo libro per verificare che fosse adatto a mia figlia M. di 12 anni. Le era stato consigliato dalla professoressa di arte delle scuole medie.
Ho fatto bene a prendere questa precauzione, il verdetto e` negativo: e` un libro per adulti, assolutamente. 
Se il racconto non coinvolgesse le storie sconvolgenti e dolorosissime dei nonni di Oskar, sicuramente la vicenda di questo bambino, a parte alcuni riferimenti al sesso (che non hanno affatto un linguaggio e un'impronta infantile), i ragazzini delle medie potrebbero comprenderla, ne sarebbero colpiti, li farebbe riflettere.
Ma questo racconto non e` rivolto a loro: un adolescente che ancora deve aprirsi alla vita non puo` capire cosa c'e' dietro i comportamenti cosi` strani degli adulti di questo romanzo e come il dolore puo` modificare le relazioni naturali tra uomo e donna. 

L'ultimo passo sara` vedere la trasposizione cinematografica con Tom Hanks nella parte di Thomas.

venerdì 15 febbraio 2013

Buone letture, ma non per tutti: criteri di scelta




Leggo molto in queste settimane e molte cose diverse.
Mi piacerebbe essere bella come queste due qua sopra (e pure SECCA come loro!!!!), ma di Elisabeth Bennet (Keira Knightley) e Jane Austen (Anne Hathaway) al momento ho solo il libro e l'aria catturata dalla lettura.
Mi sono meravigliata oggi che spolveravo la mia mensola sopra il letto della quantita` di testi "in lettura" presenti! Una selva di segnalibri che svettano oltre il livello delle copertine. Senza contare il Kindle in cui ho accumulato anche parecchie anteprime gratuite per capire se effettivamente siano opere che mi ispirano e che possano essere di mio gusto.
La fregatura (che fregatura non e`) e` che devo leggere o almeno supervisionare anche i libri destinati ai miei figli.
E` un abitudine che ho da sempre ed ora che la mia prima figlia ha 12 anni ci sto ancora piu` attenta.
La bibliotecaria oggi approvava questa cosa.
Le avevo chiesto se era necessario leggermi da cima a fondo il prossimo libro per M. consigliato dalla professoressa di arte e lei mi ha risposto con un commento che mi ha colpito: "Ho visto certe liste di libri da leggere che vengono dalle scuole medie che...(occhio sbarrato)...insomma....".
Quindi mi sono prontamente lanciata nella lettura, la sera stessa.
Non ho molto tempo: il libro e` corposo, l'ho preso in prestito ed abbiamo un mese di tempo, per cui devo metterci poco perche` se va bene per M. poi lo deve leggere anche lei ed essendo mia figlia una lettrice famelica so gia`che per finirlo presto tralascera` lo studio!!

lunedì 11 febbraio 2013

Cookbook: La cucina Tex-Mex

Ci sono stati anni in cui andava provato ogni ristorante che avesse un'aria esotica, statunitense e comunque non nostrana.
Poi sono arrivati invece gli anni della dispepsia (condizione patologica caratterizzata dalla presenza predominante di dolore e/o fastidio persistente o ricorrente localizzato nell'epigastrio) e quindi si e` smesso di andare al ristorante!

Ho provato almeno quattro ristoranti messicani nel periodo adolescenziale e devo dire che tra le varie esperienze esterofile la cucina del centroamerica e` quella che ricordo con piu` piacere: sapori decisi e forti (piccantissimi), ma genuini.
La cucina Tex-Mex invece e` una commistione di tre generi: il messicano puro, lo spagnolo conquistatore e lo stile USA rurale del Sud.
Sulla cucina spagnola non ho gran che da dire perche` non la conosco molto, so solo che...aglio, aglio e ancora aglio ovunque. Che a me piace.
La cucina messicana e` nobilmente legata alla terra dei Maya. La materia prima e` povera, ma le sue radici sono antichissime: dietro gli ingredienti e le preparazioni c'e' la storia degli indios con le loro credenze, i loro riti e le loro scoperte preziose (il mais, la cioccolata, la zucca, il peperoncino).
E poi c'e' il Texas che confina con il Messico e che e` diventata la terra degli emigrati poveri messicani verso la ricchezza degli USA. Senza nulla togliere alla paciosita` dei texani la cucina di la` e` un po' burina: sono i cow-boys moderni che fieri dei loro cappelloni bianchi per fare i 100m da casa al supermercato cavalcano macchinoni con le corna di bue tra i fari. Proprietari terrieri, latifondisti che con i soldi del petrolio non hanno piu` bisogno di far pascolare le mandrie libere nelle praterie e non coltivano piu` quello che mangiano. Percio` se non fosse per l'ottima qualita` della materia prima (le carni bovine ad esempio) la loro cucina sarebbe un po' banale.

Detto questo sulla mia mensola dei cookbooks io ho un libricino edito da Könemann che si chiama "La cucina Tex-Mex" di Anne Wilson.
Negli anni ho usato diverse di queste ricette e non sono mai rimasta delusa soprattutto quando ho scelto quelle che "sapevano" piu` di Messico che di Texas (mi sono ben guardata per esempio dal preparare gli Hot-dogs friggendo in pastella i würstel!!!).
Il libricino e` corredato di due piccoli glossari: uno con i nomi degli ingredienti tipici che poi sono ortaggi o derivati (peperoncini, peperoni, pomodori, fagioli, semi e farine) e uno con i nomi delle principali pietanze che oggi come oggi per noi risulatno facilmente riconducibili a piatti che conosciamo (burritos, nachos, tortillas, guacamole). C'e' anche un capitolo sulle salsine stuzzicanti per accompagnare le pietanze e le ricette sono tutte corredate da fotografie allegre e piene di colori.
Il volumetto e` piccolo in dimensioni e pagine, ma e` un concentrato di preparazioni stuzzicanti!

Quello che vi mostro qui e` una pie di fagioli e manzo che ho riadattato un po' per adeguarmi agli ingredienti presenti al momento in casa (cucinata una domenica di frigo pressoche` vuoto per non intristirsi con una pasta in bianco!), ma ho provato anche le salsine, le Empanadas, il Chili, le Huevos rancheros, le Tortillas ed il pane di mais. Tutto riuscitissimo e con un grado di piccantezza variabile in base ai commensali!

Rifarei questo piatto oggi solo per poter riaffondare le mani nell'impasto della crosta al mais prima della cottura! E` bellissimo!


venerdì 8 febbraio 2013

G. (9anni) recensisce "Mr Stink. L'esilarante storia del Signor Puzzone"


 G. (9 anni) recensisce 
Mr Stink. L'esilarante storia del Signor Puzzone
scritta da David Walliams
ill di Quentin Blake

Questo libro parla di una bambina che conosce un barbone per strada e rimane colpita da lui perche` e` molto puzzolente. Vorrebbe invitarlo a casa sua, ma sa gia` che la sua mamma non vuole che lei si fermi a parlare con gli sconosciuti. Ne parla con il suo papa` il quale le da` delle salsicce per il barbone che si chiama Mr Stink. I due si conoscono meglio e iniziano ad aiutarsi a vicenda: Chloe lo ospita nel suo capanno degli attrezzi e lui le da dei consigli di vita.
Alla fine il fatto che Mr Stink abbia alloggiato in casa di Chloe ha scombussolato tutta la famiglia ma ha fatto in modo che le cose andassero meglio.  
Mi ha colpito questa bambina generosa e mi e` piaciuta la storia perche` e` divertente.
I disegni sono molto strani perche` sembrano degli scarabocchi, ma sono belli.

lunedì 4 febbraio 2013

AnimaliDivorziareAsola: un racconto breve.



AnimaliDivorziareAsola


Donna rammenda di Edouard Vuillard da arteposter
Fuori dalla finestra tante nuvole basse a coprire i fianchi delle montagne, tetti bianchi, alberi scarni coi tronchi neri bagnati da quella che ormai e` diventata pioggia.
Bosco e Cielo hanno lo stesso colore.
Dentro invece un tepore profumato di cose buone: il forno va.
Stasera mangeranno torta messicana di fagioli e carne e le ragazze (che ora ridono al piano di sopra allegre e spensierate) fra qualche minuto scenderanno a preparare i biscotti per la merenda.
La madre siede a rammendare un grembiule dell’asilo. La` dove c’era un bottone ora c’e` uno strappo: la piccola deve essersi impigliata in uno spigolo o ha cercato di spogliarsi con troppa foga e adesso l’asola e` tutta sfrangiata.
Come si fa a rammendare un’asola?”
Non e` mai stata una sarta, fa quello che nessuno le ha mai insegnato con molto senso pratico, badando al sodo “L’importante e` che l’intervento sia risolutivo…forse posso mettere qualche punto qui….non facciamo pecionate”.
Ernesto guarda la televisione in salotto con l’occhio spento di chi ha la febbre alta, ogni tanto tossisce .
Speriamo che non sia una gastroenterite, non ce la faccio neanche a sopportare l’idea” .
Giodde e` di sotto in cortile a bagnarsi beatamente, la neve e` diventata una massa fradicia e scivolosa con cui non si puo` piu` giocare.
Meglio che lo chiami senno` le scarpe domattina saranno inutilizzabili e con cosa lo mando a scuola poi?”.
I pensieri vorticano attorno al filo da cucito, si infilano nella cruna dell’ago fissandosi sull’asola assieme ai punti; si sovrappongono, si scavalcano e il rammendo che ne esce sembra la coda di un armadillo.
Lei fa una smorfia e sbuffa, non e` arrabbiata e` solo sconsolata: le cose da fare sono molte e vorrebbe che tutte riuscissero, venissero bene, precise e belle.
Questi sono discorsi da casalinga incallita e pure un po’ frustrata, invece non lo sei o almeno non ancora. E in ogni caso sei tu che hai voluto divorziare dal tuo lavoro!”

Com’e` possibile che sia successo davvero? Le piaceva cosi` tanto.
Alti e bassi come in tutti i rapporti ovviamente. Per difenderlo a volte il giorno di riposo lo passava sdraiata a respirare profondamente, ma era il suo lavoro: aveva studiato parecchio e aveva raccolto grandi soddisfazioni , grandi e belle come mazzi di fiori freschi. C’era passione.
Quando lo ha lasciato pero` lo ha fatto senza fantasia :”forse e` meglio che ci prendiamo una pausa”.
Di dodici mesi.
E come sempre succede pian piano si e` abituata a stare senza e non e` piu` tornata.
La verita` e` che non voleva che i bambini crescessero come alberi da frutto di un campo abbandonato: senza pacciamature, senza potature, senza stagione del raccolto.
Mia madre? Non c’era mai, stava sempre nel letto senza forze“ questo non poteva, non doveva succedere.

E quindi piantala di lamentarti e sorridi: questo grembiule sara` riusato”.
Lo guarda di nuovo sottecchi :“comunque quando Liuba si allaccera` il bottone questa coda di animale strano sara` coperta,
Le ragazze sono sulle scale e scendono ridendo.”Adesso rovisteranno nel cassetto per cercare i grembiuli e faranno un gran casino come al solito, non sono ancora riuscita ad insegnargli a fare le cose per bene
Pero` sarebbe bello ricamare tanti animali su questo grembiulino...potrei seguire i quadretti della stoffa...potrei farli a punto croce…”.
Ernesto la chiama dal divano: ha sete.
La porta di casa si apre: Giodde e` gocciolante e sorride soddisfatto ”ho fame, quando si fa merenda?”.
Vi siete lavate le mani prima di cominciare ad impastare?” chiede alle grandi.
Il grembiule attende sullo schienale della sedia.
Domani mani ruvide ed esperte lo piegheranno per bene mentre mani soffici ed incerte lo sfioreranno accarezzando quella cicatrice.
Mamma che cos’e questa?”
E` una coda di armadillo! Sai cos’e’ un armadillo Liuba?”. 
                                                  
                                            21/01/2013
 
~


Questo e`un racconto breve ispiratomi dalle tre parole che TOWRITEDOWN ha lanciato nel web nei suoi lunedi` per lo sviluppo dell'io creativo.
Ho raccolto la sfida del 14 gennaio per misurarmi con me stessa, per esercitarmi nella scritttura, ma soprattuttto per dimostrarmi che non e` vero che sono poco creativa.
Prendere spunto dalla propria vita per comunicare e` mancanza di creativita`?
E` ovvio che questo racconto sia autobiografico, tutto mi appartiene (tranne i nomi dei miei figli che coincidono con i loro solo per l'iniziale!), ma io scrivo di cio` che so.
Scrivo di cio` che ho provato, di cio` che mi ha nutrito e che ho metabolizzato, di cio` che mi colpisce e di cio` che mi sfiora soltanto. Ma tutto deve avermi toccato. Se non mi fa anche solo una minuscola cicatrice mi annoia, non mi interessa.
Scrivere inoltre rievoca in me pensieri che sono sempre rimasti nel lobo occipitale: c'erano, sapevo che erano li`, ne percepivo la presenza, ma non potevo inquadrarli, erano al di fuori del mio campo visivo.
Quando scrivo sento il mio cervello che scricchiola per mettersi in moto e quando parte e` come un treno in corsa, non posso rallentarlo se non e` prevista la fermata. e se non mi sbrigo, se non sono veloce a tradurne i pensieri in scrittura me lo perdo, lo vedo andare via: le parole sono lontane ormai.

Questo esperimento mi ha divertito.
Ne ho gia` pronto un altro!
Come al mio solito non posso fare una cosa per volta no?

lunedì 28 gennaio 2013

M.(12 anni) recensisce "Dakota delle bianche dimore" di Philip Ridley



M. (12 anni) recensisce 
Dakota delle bianche dimore
Philip Ridley
ed Salani - gl'Istrici





Questo romanzo racconta l'avventura di due bambine: Dakota e Melassa. E` ambientato in una citta` un po' decrepita invasa da carrelli del supermercato. In uno di questi carrelli la signora Medusa trasporta qualcosa di misterioso. La storia si svolge attorno al contenuto di questo carrello che le due bambine cercano di scoprire e poi una volta scoperto si buttano alla sua ricerca aiutando Medusa a ritrovarlo perche` e` stato rapito. 
Questa storia mi e` piaciuta perche` si svolge in un luogo inverosimile, ma affascinante: una citta` piena di carrelli e` insolita e scomoda eppure loro riescono a viverci!
Non mi sono sono piaciute le illustrazioni perche` Dakota sembra una vecchietta ed invece e` una bambina.
Mi ha colpito la liberta` di queste bambine di poter rimanere fuori di casa molto tempo per cercare cio` che si e` smarrito.

mercoledì 16 gennaio 2013

Sono una lettrice golosa: col trucco e con l'inganno!

PRIMO TRUCCO E PRIMO INGANNO: IL KINDLE

Ho un kindle!
Io da me non l'avrei mai comprato, ma mio marito mi ha fatto una sorpresa a Natale.
La sorpresa e` stata grande perche` non si e` limitato a regalarmi il kindle (la versione base credo), ma ci ha costruito attorno a mano una custodia piena di ...amore ♥.
Ha fatto tutto da se`, di nascosto in soffitta.




lunedì 7 gennaio 2013

Scake recensisce The Bread Bible di Rose Levy Berambaum

Questa e` Rose
e questo e` il suo (e adesso mio) libro che mi e` stato regalato per Natale e con cui ho festeggiato l'arrivo dell'anno nuovo.


Questo libro parla del pane e dei pani dolci.
La prima parte parla di tutto cio` che occorre sapere qunado si vuol entrare nel mondo dei panificatori (attrezzature, tipi di lievito etc...) e poi vai col liscio!
Un tripudio di ricette con qualche illustrazione fotografica e molte di piu` disegnate.
Il libro e` accuratissimo nelle descrizioni e nei dosaggi (espressi in tre scale diverse).
Una breve introduzione narrativa racconta il pane che si va a preparare con semplicita` e con riconoscenza a chi ha ispirato Rose con quella ricetta.
Solo l'elenco di cio` che si puo` fare con questo libro sul leggio di casa fa venire l'acquolina in bocca:
pane rustico, pane alla pasta madre, baguette, ciabatta, pugliese, pane irlandese, doughnuts, bagels, pita, pancarre', pane irlandese, pane tedesco, pane svedese, pane ebraico, pane arabo, pizza e focaccia e poi pane alla banana, alle carote, al formaggio, buns al burro e cannella, muffins, brioches e chissa` quante cose ancora non ho menzionato.
Il vantaggio di avere sotto mano questo testo e` la percentuale di successi che otterremo seguendo queste ricette: sono talmente provate e riprovate che il fallimento e` quasi impossibile!
Mi piace anche il fatto che spesso Rose indichi delle scorciatoie rispetto al metodo classico di preparazione per chi vuole risparmiare un po' di tempo.
Io ho aperto le danze con questo pane che sta a pagina 324 "Levy's Real Jewish Rye Bread" e che non so davvero come descrivere perche` era cosi` ...STUPENDO che l'unico modo per capire sarebbe addentarne una fetta!

  



E` un pane che ha una piccola percentuale di farina di segale per cui la mollica e` uniforme e quasi..setosa! Contiene anche tanti semi di cumino (che io a dire la verita` ho ridotto un po' perche` mio marito non li adora) e la sua crosta sotto i denti fa SCRICH! Mentre l'interno e` soffice e profumato.

Poi ho realizzato il "Carrot Bread" di pagina 103 con le uvette e la cannella che e` un plum cake umido, spugnoso, speziato al punto giusto e sebbene sia piacevole anche da spalmare io lo preferisco al naturale.



Ho capito anche tante cose in piu` sull'uso della pasta madre che da autodidatta ignoravo completamente, ad esempio il perche` a volte le pagnotte vengano basse e bianche (lievitazione troppo prolungata) e a volte invece troppo umide all'interno e un po' collassate (troppo maltrattate dopo la lievitazione) e come trattare la superficie prima della cottura.
Io ero troppo energica, un tocco poco delicato. Il pane fatto a partire dal lievito madre vuole le carezze quando ha lievitato e non gli piace essere sballotato per passare dal recipiente allo stampo.

Questo libro OVVIAMENTE non esiste in italiano (non sia mai...) per cui lo trovate in lingua originale inglese, ma come sostengo sempre l'inglese in cucina e` very easy e i termini sono molto ONOMATOPEICI per cui alla fine e` pure divertente!

La casa editrice e` la Norton e lo trovate tranquillamente su Amazon.

martedì 1 gennaio 2013

Sono una lettrice golosa...a dieta!

Ebbene si.
Dentro di me scatto` qualcosa. Riflettendo sul digiuno e lunedi` 17 dicembre mi sono svegliata con la voglia di pesare quello che mangio, di annotarlo (sul diario alimentare) e di rinunciare a sgarrare sulla dieta.
E ce la faccio.
No aspetta che lo dico piu` forte:
CE LA FACCIO!!!!

Ce la sto facendo. Davvero. Non posso crederci.
Perche` adesso si e prima no?
Per parecchi motivi:
  1. perche` davvero non ce la faccio piu` a dover rinunciare a guardarmi allo specchio per non piangere
  2. perche` non entro piu` in nessun jeans e io ADORO i jeans, ci sono cresciuta dentro e ci voglio morire dentro!
  3. perche` non entro piu` neanche nelle mie scarpe
  4. perche` la mia faccia e` cambiata moltissimo e gia` non sono affatto fotogenica, col doppio mento poi....
  5. perche` la mia pancia mi ingombra da morire come quando ero incinta!
  6. perche` desidero dare un po' di tregua al mio povero apparato digerente che lo vedo molto stanco...
  7. perche` non ho i soldi per rifarmi il guardaroba!
E non sto morendo!!!
E` questo che mi sconvolge di più perche` fino a poco tempo fa solo la sensazione di fame mi metteva addosso ansia e agitazione. Adesso no. Adesso tengo duro e soffro meno.
Ieri ho perfino rifiutato un cioccolatino. Cioe` non e` esatto: l'ho preso per cortesia perche` non volevo sembrare maleducata e l'ho chiuso in borsa in attesa che qualcuno se lo mangi.
Per di piu` il primo giorno di dieta ho acceso la tv alle 9 e ho seguito la mezz'ora di lezione di aerobica e non contenta ho messo su pure il cd con il corso GAG!
Primo pomeriggio ronfavo nel letto spudoratamente...
Pero` adesso mi impegno, sono motivata, vedro` certamente i risultati e le feste natalizie non mi fanno nessuna paura.
La mattina del 24 ho iniziato con esercizi, colazione leggerissima e a pranzo solo insalata e poco pane. La sera cena completa di pesce.
E poi il diario mi aiuta perche` annoto le mie sensazioni e mi serve per segnare quante volte ho la tentazione di mettere in bocca il cibo senza pensare!

Percio` oggi leggo il mio diario alimentare e la mia recensione e` OTTIMA Ve lo consiglio vivamente. Potete ricavarne le calorie prese e quelle consumate in relazione al tipo di alimentazione che seguite e il tipo di attivita` motoria che praticate (anche una lavata ai vetri permette di consumare calorie!). Non serve per farsi le pare, non lo usero` per sempre, mi serve per imparare che ogni mio gesto ha una conseguenza e che posso vivere bene anche senza sentirmi completamente sazia.

Ed il dolce per restare nel club?
Eccolo qui: il panettone artigianale che ha fatto mio marito N.