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domenica 2 giugno 2024

Scake recensisce "Randagi" di Marco Amerighi


da Amazon.it


Mi è piaciuto? Eh non lo so. Facciamo che metto nero su bianco i miei personali pro e contro.


PRO

Scritto bene, ritmo incalzante, lessico affascinante.
Scorrevole anche se a volte i periodi un pelo troppo lunghi, a me che sono una lettrice rapida, inducevano a correre oltre le parole, a scavalcarle come fossero troppe e superflue. 
Dall'inizio la storia appare interessante, i personaggi sono ben caratterizzati, li puoi leggere dentro, te li fa conoscere bene.
Il titolo in effetti rende molto l'idea. Se dovessi dire di loro qualcosa è che sono dei randagi. 

CONTRO

Anche troppo. Tutto troppo. 
La storia se all'inizio appunto è interessante poi diventa eccessivamente ricca, di tutto. Mi spiego: arrivano altre figure, se ne parla approfonditamente in alcune parti, ti aspetteresti un romanzo corale tra parentesi, ma non lo è, è un passare da un personaggio ad un altro in maniera un po' arbitraria. Quindi i tempi di narrazione sono più confusi, la linearità iniziale si trasforma in una ramificazione contorta, qualche ramo inoltre è tronco.  
E poi insomma, ma tutto a loro deve capitare? Così tanti avvenimenti, molti di questi anche tragici, diventa un po' inverosimile in sostanza. 
E inoltre se Pietro rimane se stesso diciamo, fedele al suo carattere, ai suoi limiti, Dora pur volendola salvare in continuazione è davvero incomprensibile. La capisco, la capisco, poi non la capisco più e mi stufa. Laurent come hai fatto ad arrivare fin lì e perché? E se anche risolvessi l'incognita dove andrà da adesso in poi  la tua vita? Quando tirerai le fila, metterai un punto? Perché Pietro lo fa e sua madre pure (e forse anche Andrei), ma gli altri neanche per sogno. E come vanno d'accordo questi atteggiamenti opposti all'interno di un gruppo così in fondo affezionato, dove ognuno scava nella vita dell'altro, la giudica, la manipola?
Insomma non mi ha convinto.
Ne ho letto la presentazione entusiastica di Sandro Veronesi e subito mi sono trovata nelle sue parole, ma poi la corsa a valle da discesa pericolosa è passata ad essere un lancio nel vuoto senza paracadute e nel finale questo schianto viene addirittura eluso come se improvvisamente mancasse la gravità. 
Rimane tutto così. 
Ma no. 
Scusate sono banalissima, ma no. 
Ma che palle i finali che non solo non dicono, ma neanche alludono. 
Non vedevo l'ora di capire dove sarebbero andati a parare tutti loro. Ma non ho trovato risposta.
Come al solito blog mio opinione mia e comunque ammetto che i finali impattano su di me anche in base a come sto.
Ma qui mi sono innervosita.

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Grazie Scake